Non stupitevi del titolo un po’ strano, la storia è molto più semplice di quanto possa apparire in realtà.
Avete presente piazza S. Marco con la sua bellissima chiesa, oggi cattedrale, sede del Patriarca ma appartenuta per secoli al doge come sua cappella privata? Ebbene, dovete sapere che ogni qualvolta i Veneziani tornavano da una spedizione fortunata o da una crociata in Terrasanta essi portavano a Venezia gioielli, colonne e mosaici, (compreso il tesoro di S. Marco) per abbellire appunto la chiesa palatina del doge.
Così, uno dei gioielli meno noti importati da Costantinopoli all’epoca della quarta crociata (1202-1204) è il cosiddetto monumento ai tetrarchi, in prezioso porfido rosso, che trovate addossato alla parete della facciata destra della chiesa, per andare verso la scala dei giganti a palazzo ducale, per intenderci.
E se la parola monarca significa governo di uno solo, quella di tetrarca significa governo di quattro.
Sì, ma chi sono i quattro personaggi scolpiti?
Sono due Augusti, Diocleziano e Massimiano, che abbracciano i due Cesari, Galerio e Costanzo Cloro, loro futuri successori. Così volle appunto Diocleziano nel terzo secolo dopo Cristo che, dalla sua splendida villa di Spalato, aveva capito che faticava a governare un impero divenuto ormai troppo vasto e dai confini sempre più incerti.
A Massimiano assegnò la parte occidentale con capitale Milano e a se stesso riservò la parte orientale con una nuova capitale Nicomedia, in Turchia.
Ecco, dunque, una intera pagina di storia racchiusa in un monumento solo, alto poco più di un metro e 36 cm. con i tetrarchi a coppie vestiti di corazza e copricapo con diadema, la mano sinistra tesa a impugnare una spada dall’elsa a forma di aquila. Tutto molto bello, vero?
Sì ma, a ben osservare, sul lato destro della scultura manca un piede che appare come “ingessato” di bianco. Sarà stata la fretta del trafugamento fatto sta che uno dei Cesari è monco di un piede.
E fin qui, pazienza, niente di strano ma la cosa che ha dell’incredibile è che durante gli scavi del 1965 a Istanbul nei pressi del Myrelaion (l’attuale moschea Bodrum), dopo 761 anni il piede mancante è stato ritrovato dagli archeologi tra i ruderi ed ora è gelosamente conservato nel Museo Archeologico di Istanbul.
E chissà cosa pagherebbero i Veneziani, dico io, per averlo indietro e certo ancor di più i Turchi perché venisse loro restituito l’intero monumento!
Una risposta.
Una bella “perla” di storia ci hai raccontato Adriano. Bravo !