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Categoria: Le pillole di Smonker

Mecenate: il “Richard Ginori” dell’antichità

Il termine mecenate viene usato comunemente per indicare una persona benestante dotata di notevoli risorse economiche che sostiene concretamente la produzione creativa di certi letterati e artisti. Si parla di mecenatismo anche per il sostegno dato al restauro di monumenti o i finanziamenti erogati ad attività sportive o d’impresa, volte a favorire iniziative imprenditoriali con…
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L’Agrifoglio di Giovanni da Castro

(anzi no, Giovanni da Padova) Chi era costui? Direte voi, come don Abbondio nell’ottavo capitolo dei Promessi Sposi a proposito di Carneade. Con un cognome così sembrerebbe che un tal Giovanni da Castro fosse nato nell’antico ducato di Castro, nel viterbese, invece si tratta solo di un appellativo affibbiato al padre Paolo, celebre giurista, professore…
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Gli “Azzurri”? Nella Roma imperiale erano gli aurighi veneti

Si chiamava “FACTIO VENETA” la squadra degli aurighi veneti che a Roma gareggiava abitualmente col colore azzurro alla presenza dell’imperatore. La corsa delle bighe e delle quadrighe si svolgeva nel Circo Massimo, il più grande ippodromo stabile dell’Impero, anche se alcune corse di carri a tre cavalli o con cavalli montati dal cavaliere si facevano…
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“Pittime” vere o presunte nella Venezia del ‘500

Puntualmente, quando arrivava l’autunno, mio padre con i suoi amici pensava a come dar la caccia alle anatre in valle, nelle botti, e la vigilia della partenza i preparativi diventavano frenetici: e gli stivali, e la cartucciera, e il cappello con la piuma di fagiano, e soprattutto la doppietta ben oleata a canne lisce con…
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Prostitute d’alto bordo e “carampane” nella Venezia del ‘500

Si chiamava Veronica Franco ed era talmente bella da essere data “in dono”, per una notte, al futuro re di Francia Enrico III di Valois, di passaggio a Venezia nel 1574. A quell’epoca le donne come lei, colte ed avvenenti, erano dette “cortigiane” o “favorite”, contese dai ricchi e dai nobili che amavano frequentare i…
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Le ultime case-torri a Padova

L’inverno scorso mi è capitato di soggiornare ad Arezzo, la città di Piero della Francesca, in una casa-torre restaurata. Non vi dico l’emozione: sia per il panorama che si godeva dalla terrazza, sia per il fatto di sapere che stavo vivendo in un pezzetto di medioevo aretino, arroccato com’ero all’ultimo piano di un palazzetto storico…
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Prato della Valle, la Valle delle statue

Quando si dice “Pra dea vae” state sicuri che un Padovano “doc” lo si riconosce subito per il lampo che gli si accende negli occhi, come dire Basilica del Santo o caffè Pedrocchi, i tre simboli sentiti come i più vicini e i più cari della città. Varie volte mi è capitato di accompagnare qualche…
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I schèi fa ciaro anca de note

Cento modi per dire “denaro” Ho avuto modo di accompagnare un gruppo di persone al Museo delle monete antiche, il famoso museo “Bottacin” che si trova al secondo piano di Palazzo Zuckermann, già sede delle Poste e Telefoni a Padova. E ogni volta che ci vado è per me una riscoperta di quella che è…
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Quando muore un anziano…va a fuoco una biblioteca

Mi ha sempre colpito un proverbio africano che dice: «Quando muore un anziano è come se bruciasse una biblioteca». Formidabile metafora nella sua geniale stringatezza. E’ stato coniato da un celebre scrittore del Mali vissuto nel secolo scorso di nome Amadou Hampate Ba, uno storico, un poeta, un traduttore, nonché uno strenuo difensore delle antiche…
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L’ultimo gonfalone di San Marco

L’ultimo gonfalone di San Marco si trova a Perasto, gelosamente custodito dentro ad una cassa sepolta sotto l’altare maggiore della Chiesa di San Nicolò, in un anfratto talmente segreto che ancora oggi risulta introvabile..Davvero singolare la storia di questa cittadina posta presso le Bocche di Cattaro (oggi Montenegro) ultima ad arrendersi ai Francesi e ultima…
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