Ponte san Nicolò PD
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Autore: admin

Arare sensa fare fadiga

Fino a due generazioni fa lavorare, ovvero laorare, significava fare fatica, ma spesso farne tanta perché il lavoro era prevalentemente quello agricolo e la fatica era la base del lavoro dei campi. Non era agricoltura ma laorare i campi come dicevano i veci e la fatica era inevitabile «parchè la tera la xe basa». Tutt’ora…
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“Pittime” vere o presunte nella Venezia del ‘500

Puntualmente, quando arrivava l’autunno, mio padre con i suoi amici pensava a come dar la caccia alle anatre in valle, nelle botti, e la vigilia della partenza i preparativi diventavano frenetici: e gli stivali, e la cartucciera, e il cappello con la piuma di fagiano, e soprattutto la doppietta ben oleata a canne lisce con…
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LE ANSE DEL RONCAJETTE AVEVANO UN NOME?

Anche se sembra strano le anse rettificate del Roncajette avevano dei nomi, presumo in molti casi si tratti delle famiglie proprietarie lì vicino. Tratto da “Scritti sui lavori di sistemazione dei fiumi veneti Brenta e Bacchiglione”, estratti da vari giornali italiani, Venezia tipografia del commercio, 1839. In riguardo alla serie dei lavori calcolati sulla sistemazione del…
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Prostitute d’alto bordo e “carampane” nella Venezia del ‘500

Si chiamava Veronica Franco ed era talmente bella da essere data “in dono”, per una notte, al futuro re di Francia Enrico III di Valois, di passaggio a Venezia nel 1574. A quell’epoca le donne come lei, colte ed avvenenti, erano dette “cortigiane” o “favorite”, contese dai ricchi e dai nobili che amavano frequentare i…
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ALLA LUNA (alla rimembranza)

Oh cocoetta luna me ricordoche on ano fa sora ‘sto monteseocol strùcacor, vegnevo a vardarte:e te pindoeavi sora ea bosketa,come desso, e tuta te ea sciaravi . Ma vedevo tùrbia ea to faciaparchè fasevo agreme ai ocivardandote, par via dea me vitaaeora doeorosa, come desso,Oh me amata luna. Epur me giovaricordarme de quando go patìo…
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Le ultime case-torri a Padova

L’inverno scorso mi è capitato di soggiornare ad Arezzo, la città di Piero della Francesca, in una casa-torre restaurata. Non vi dico l’emozione: sia per il panorama che si godeva dalla terrazza, sia per il fatto di sapere che stavo vivendo in un pezzetto di medioevo aretino, arroccato com’ero all’ultimo piano di un palazzetto storico…
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Malabrenta

Bella, alta, elegante, riccioli rossie per amore nei guai sempre più grossi. Tu disonesto, sempre a rischio d’arresto,ti sei preso la colombina che assaggiava l’ariaappena fuori dal nido, con amore molesto. Portami la macchina! Preparami la parrucca!Lo fece e prese cinque anni sulla brocca,bella elegante, sempre col sorriso in bocca. Ha fatto la galera e…
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1944: UNA BELLA STORIA DI SOLIDARIETA’

Il 13 marzo 1944 Armand Francis Blondel, ex prigioniero di guerra del campo di Ponte San Nicolò, arriva sano e salvo in Svizzera, dopo esser partito da Padova due giorni prima grazie, presumibilmente, alla catena di salvezza delle sorelle Martini che lo conduce a Monza e poi al lago di Como per poi arrivare a…
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Ea Scarogna

Ogni tanto te capita qualcossa nea vita che non te se mai capità prima e che rovina ea vita. Podaria tratarse de scarogna sfortuna o sfiga come si dice al giorno d’oggi. D’estate spesso arrivano dei temporali più o meno forti ed a volte portano la grandine o tempesta come diciamo noi veneti. Se la…
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Prato della Valle, la Valle delle statue

Quando si dice “Pra dea vae” state sicuri che un Padovano “doc” lo si riconosce subito per il lampo che gli si accende negli occhi, come dire Basilica del Santo o caffè Pedrocchi, i tre simboli sentiti come i più vicini e i più cari della città. Varie volte mi è capitato di accompagnare qualche…
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