Una ricerca organica sui protagonisti e sull’esatto svolgimento dei fatti non era mai stata effettuata; dal 2017, anno in cui la Sezione ANPI “Nevio Schievano” di Ponte San Nicolò, con il supporto dell’ANPI Provinciale e del Comune di Ponte San Nicolò, ho iniziato una raccolta di documenti e in un secondo momento di testimonianza delle famiglie dei diretti interessati che mi permettesse di avere un quadro esaustivo della vicenda. Anche perché era noto che il soldato che era nascosto “dai Pasquetto” aveva combattuto con i partigiani “di Voltabarozzo”.
I documenti custoditi al National Archive and Record Administration di Washington, nel Fondo Allied Screening Commission, mi hanno permesso di ricostruire i fatti, grazie a lettere autografe di Clemente Pasquetto “Toni” e della madre Anna Maria Miste’ vedova Pasquetto, lettere confermate da tre soldati ex prigionieri di guerra. Tale fondo, giova ricordare, riporta il vaglio delle domande di rimborso per tutte le famiglie italiane che diedero assistenza ed alloggio ad ex prigionieri di guerra in fuga dai campi di prigionia italiani dopo l’armistizio dell’8 settembre. In termini quantitativi, si tratta di più di 80.000 fascicoli, di cui 11.500 nel solo Triveneto, con anche numerosi casi di “helpers” (famiglie “aiutanti” secondo il termine inglese) con perdite di vite umane.
Per quanto riguarda John Fellowes, si trattava di un prigioniero di guerra in fuga dal campo di Sforzacosta/Macerata, numerato con il PG 53, e membro delle Scots Guards, che stava risalendo la penisola con il soldato Mick Dodd, per dirigersi verso la Svizzera.
Nel periodo di permanenza presso le famiglie di Ponte San Nicolò John (nome italianizzato Giovanni Pasquato) dimostrò un’ottima capacità di sfuggire ai rastrellamenti dei fascisti. Alla data dell’incendio della casa dei Pasquetto (24 agosto 1944) non venne catturato, a differenza del soldato Mick Dodd che venne preso catturato e torturato. John, infatti, restò dai Pasquetto dall’8 settembre 1943 fino alla data dell’incendio, ma continuò poi a ricevere vitto da questa famiglia fino al 30 novembre 1944. In data successiva venne nascosto dai Cellini fino al 6 maggio 1945. Alterna anche la presenza presso la famiglia di Vittorio Marcato, che ospitava già il soldato David Arthur Davies. La famiglia Marcato era in contatto con la dottoressa Pierina Boschi e con i partigiani del CLN, in particolare Adolfo Zamboni, grazie al cui aiuto venne portato in Inghilterra il soldato Davies.
Dopo la guerra John Fellowes ritorna in patria, per poi spostarsi a Preston, nel Lancashire, dove lavorerà come senior policeman, fino a raggiungere la qualifica di Deputy Chief Officer.
Grazie alla Scots Guards Association ho contattato Linda, figlia del soldato John, che martedì 8 ottobre, in un evento pubblico organizzato dall’ANPI di Ponte San Nicolò ha incontrato diversi membri della famiglia Pasquetto, e nel corso della serata Frank MacQuade, membro delle Scots Guards nel medesimo Battaglione in cui era inquadrato John, ha fatto dono al Sindaco di Ponte San Nicolò e a Franco, figlio del comandante della Brigata “O. Pighin” di Giustizia e Libertà di Voltabarozzo Giovanni Nicoletto, dell’emblema di tale reggimento, esistente fin dalla prima metà del XVII secolo. Si è trattato di un momento di grande impatto emotivo, che allo stesso tempo ha dimostrato il forte sentimento antifascista e di adesione alla Resistenza nel territorio a Sud di Padova, dal momento inoltre che sono molti i punti di contatto tra il mondo della Resistenza civile, che si espressa in ben dodici famiglie cha hanno dato assistenza a prigionieri di guerra, con la Resistenza armata “propriamente detta”, visto il numero di partigiani, di diverse formazioni, che diedero supporto, assistenza ed aiuto alle famiglie che ospitavano i soldati.
Nella targa donate alle famiglie Nicoletto, Pasquetto e a Linda abbiamo inserito il proverbio irlandese:
There are good ships and wood ships,
ships that sail the sea,
but the best ships are friendships,
may they always be!